È plausibile immaginare modelli ibridi tra presenza e connessione virtuale nelle arti performative, tali da implementare entrambe le funzioni senza mortificarne una a discapito dell’altra?

È la nostra risposta al problema sorto con la pandemia circa le diverse modalità di produzione e fruizione artistico-performativa.

 ART come Arte, ma anche come sinonimo di Art Rethinks Transformation

 Un tavolo di confronto che vuole offrire un contributo artistico per la costruzione di visioni su questo presente e declinarle al futuro, una piattaforma virtuale che prova ad essere un punto di connessione tra luoghi diversi ma convergenti.

Palermo è immaginata come un hub virtuale, un punto di convergenza e connessione tra spazi urbani, luoghi di aggregazione e città.

La rosa dei venti, simbolo del progetto, rappresenta il mare e il vento. In questa metafora, Palermo assume arbitrariamente il ruolo centrale, abbracciando il mondo come hub mediterraneo di umanità e cultura.

Per Palermo diventa centro di un Mediterraneo che abbraccia il mondo, mare di umanità e culture. Un luogo d’incontro tra identità autonome e ben definite ed in costante trasformazione.

Ma per poter cogliere le sfide della contemporaneità è necessario leggere le dinamiche del territorio e renderle narrazione per un contesto ed un pubblico globale.

Principi d'azione

Futuro

Il domani che ha bisogno di invenzioni, di slancio, di creatività, di coraggio.

Discussione

Discutere e mettere in discussione  abitudini e mitologie contemporanee.

Bellezza

Non come dato, ma come compito, una domanda senza risposta.

Risultati

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Utenti raggiunti tra tutte le piattaforme
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Visualizzazioni totali dei talk
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Artisti internazionali coinvolti da cinque paesi
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Relatori internazionali da otto paesi diversi

ARKAD

La realtà aumentata come forma d’arte.

La mostra collettiva ARKAD, promossa da KAD – Kalsa Art District, a cura di Dimora OZ e Analogique, è stato uno degli evento collaterali della Biennale Manifesta 13 Marsiglia.

Superare i limiti fisici attraverso la generazione di legami oltre i lignaggi, il prendersi cura degli altri, superando le divisioni di razza, sesso o genere.

Affronta il tema dell’architettura della prossimità, ovvero come la vera vicinanza non sia ascrivibile solo al mondo fisico e materiale, ma si realizza su geometrie sottili e non euclidee, oltre le coordinate spazio-temporali.

Il termine stesso richiama l’arco, elemento architettonico che crea passaggi e convergenze, oppure realtà aumentate e software di progettazione.

Glacier – Elena Bellantoni

Non ti scordar di me – Giacomo Rizzo

 

La generazione di opere in realtà aumentata, direttamente in 3D, ha permesso di sperimentare nuove forme di produzione artistica adeguate alla situazione pandemica.

Oltrepassando le canoniche limitazioni spazio-temporali è stato quindi possibile visitare la mostra sia attraverso dei marker con apposito QR Code, ma anche tramite tablet o cellulare in tutto il resto del mondo proiettando l’opera dal proprio dispositivo, arrivando fin sotto la Tour Eiffel.

ZEN B

Lo Zen 2 dagli occhi di chi lo vive, ricercando geometrie nascoste

Raccontare il quartiere Zen2 attraverso un processo che vede al centro il paesaggio urbano e, quindi, i ritratti di chi lo vive, ricercando geometrie quali elemento significativo delle strutture architettoniche . Questo era l’obiettivo di ZEN B, progetto realizzato da un gruppo di ragazze e ragazzi, di un’età compresa tra i dodici e i quattordici anni, durante un laboratorio di advocacy partecipata promosso da Save the Children, in collaborazione con Laboratorio Zen Insieme ed Église.

La “B” in questo progetto è intesa come alfabetizzazione del numero due, che contraddistingue il nome del quartiere e vuole essere anche un “piano B” nella rappresentazione visiva dello Zen, spesso raccontato allineandosi a generalizzazioni precostituite.

Il tema era far giocare i ragazzi partecipanti con i contrasti tra luci e ombre, rappresentando metaforicamente l’esistenza di luci e di ombre in qualsiasi luogo.

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